L’inverno della strega di Katherine Arden | Recensione di Deborah

 

Vasja lo accolse di nuovo dentro di lei, per quello che era: neve e freddo, potere ed eternità e quella sfuggevole fragilità. Lui pronunciò il suo nome, ma lei lo udì a malapena, persa nelle sue emozioni.

 

Editore: Fanucci Editore
Data di uscita:  30 luglio 2020
Pagine: 384
Prezzo: 18.00 €

Mosca è in preda alle fiamme, e per salvarsi Vasja deve fuggire via, inseguita da tutti coloro che la accusano di morte e distruzione. Raggiunge così il regno della Mezzanotte, una terra magica fatta di ogni mezzanotte passata, presente e futura. Ma rimanere lì sarebbe una condanna a morte per tutta la sua famiglia e per le sue terre… Intanto il Gran principe di Mosca è in preda alla rabbia e alla frustrazione, e sceglie alleati che lo condurranno su un percorso di guerra e rovina. E, mentre Medved, il fratello gemello di Morozko, sta scatenando il caos nella città stanca, un esercito di Tatari si sta preparando ad attaccare e minacciare i confini della Rus. Vasja si ritroverà nel mezzo di una guerra tra due Stati, tra religione e folklore e tra antichi fratelli. Sarà in grado di salvare la Russia, Morozko e il magico mondo che custodisce? Conclusione della trilogia “La notte dell’inverno”, per salvare la Russia e combattere contro nemici mortali e immortali, contro il visibile e l’invisibile.

 

Ormai abbiamo appurato che il 2020 è un anno ricco di addii letterari, è giunto il momento di salutare Vasja, Morozko e tutta la Russia medioevale protagonista della meravigliosa trilogia, La notte dell’inverno, scritta da Katherine Arden. L’inverno della strega mette fine a un viaggio meraviglioso che abbiamo affrontato a fianco dei protagonisti immersi in atmosfere suggestive, cullati dal silenzio delle neve e accompagnati da presenze misteriose.

Da quando ho salutato Vasja e Morozko alla fine de La ragazza nella torre non vedevo assolutamente l’ora di ritrovare i protagonisti e proseguire con loro questa appassionante avventura. Inizialmente ero un po’ timorosa, ho iniziato L’inverno della strega subito dopo aver terminato un’altra saga fantasy che mi sta molto a cuore, l’ultimo volume si è rivelato una grande delusione e avevo paura che anche La notte dell’inverno potesse andare incontro a una conclusione del genere. Fortunatamente non è stato assolutamente così!

 

Ma lei lo avrebbe fatto. Perché voleva essere molto di più che una semplice fanciulla della neve. Voleva la fiducia di Dimitrij e la sua mano orgogliosa sul suo capo. Voleva una vittoria, raggiunta grazie al suo coraggio. Ma voleva anche il sovrano dell’inverno. Tra il fumo, la polvere e il lezzo di Mosca, Morozko era una ventata di pino fresco, di acqua gelida e quiete. Lo desiderava ardentemente.

 

Quando ci si trova di fronte al volume conclusivo di una storia che ti sta molto a cuore credo sia normale provare un po’ di paura, la possibilità di andare incontro a un epilogo deludente purtroppo c’è. Sono tornata nelle atmosfere fiabesche dipinte da Katherine Arden in punta di piedi ma sono subito stata travolta dalle emozioni e coinvolta nell’ultima grande avventura. Katherine Arden è un’autrice straordinaria che ha dato vita a una trilogia fantasy straordinaria, gli elementi fantastici sono mescolati con la tradizione, le leggende e il folklore russo. La notte dell’inverno non è la solita saga fantasy, abbiamo un’avventura fatta di magia, leggende, storia, tradizione e una leggera sfumatura romance. Una serie di romanzi genuini e originali dietro i quali si nasconde un grande, grandissimo lavoro di ricostruzione, studio e formazione. Ritrovare lo stile di scrittura della Arden, fluido e appassionante, è sempre un vero piacere come lo è anche viaggiare con la fantasia attraverso le gelide lande russe e le sue antiche città medioevali. Mi è piaciuto tantissimo toccare con mano una piccola parte di una cultura a me sconosciuta, sono rimasta completamente affascinata dalle leggende e dalle creature; ovviamente lo spirito che più mi ha affascinata è Morozko, demone della morte e signore dell’inverno. Come potrebbe essere diversamente? Io, amante della neve, del freddo e delle montagne. Il mondo creato dalla Arden è a dir poco affasciante, incanta e incolla il lettore alle sue pagine; le atmosfere sono molto immersive come anche l’utilizzo di termini e nomi russi accuratamente accompagnati dalle note. Ho avuto difficoltà a pensare a come pronunciare quelle strane parole, sicuramente non avrò azzeccato neanche una pronuncia ma considero questa scelta dell’autrice un valore aggiunto al romanzo.

 

 

In La ragazza della torre abbiamo lasciato Vasja alle prese con un incendio soprannaturale che ha distrutto una parte di Mosca e ha mietuto numerose vittime, l’identità della protagonista è stata rivelata alla popolazione dal malvagio stregone. Vasja senza più un’adeguata copertura, rinchiusa nella torre dorata della sorella non ha dovuto attendere molto prima di essere condannata al rogo per stregoneria. Vasja infondo è una strega, una strega dotata di poteri magici e del dono di vedere gli spiriti che vivono accanto alla popolazione. L’usanza russa di rispettare e presentare offerte agli spiriti custodi è scomparsa quasi completamente a causa dell’avvento del cristianesimo, i demoni dimenticati sono condannati all’estinzione. Cosa succederà a Baba Jaga, Vodjanoj, Polevoj, Bannik, Domovoj e a tutti gli altri? Vasja grazie alla magia riesce a scappare dalla pira sulla quale era stata condotta da padre Konstantin, fugge ferita e sanguinante nelle terre di Mezzanotte, un luogo misterioso, oscuro e inaccessibile per chi non ne ha il dono. Dopo l’incendio la guerra con i Tatari incombe sulla Russ’, Medved liberato da Morozko per salvare Vasja è libero di scorrazzare e dispensare terrore, il malcontento cresce e i morti iniziano a svegliarsi. Vasja deve prima liberare il signore dell’inverno verso il quale nutre sentimenti sempre più consistenti, unire le forze e catturare Medved. In un crescendo di situazioni sempre più pericolose e avvincenti Vasja si ritroverà coinvolta in una guerra; diventerà il terzo elemento nella faida millenaria tra due fratelli; dovrà combattere contro la scomparsa degli spiriti per preservare le tradizioni e il suo mondo di ombre; in sintesi dovrà unire e salvare la Russia.

 

Quando lo baciò, le sembrò di carne e d’ossa, reso vivo, reale dall’ora, dal luogo e soprattutto dalla loro passione. Il silenzio continuò, mentre le loro carezze esprimevano le emozioni che essi non riuscivano a esprimere a parole, e Vasja fu quasi sul punto di dirgli di sì. Fu quasi tentata dal lasciarsi portare via sulla sua cavalla bianca e svanire insieme e a lui tra le tenebre,

 

I personaggi creati dalla Ardern mi sono piaciuti tutti tantissimo, ha saputo caratterizzare tutti al meglio ed è riuscita a mostrarci la loro vera natura. L’autrice soprattutto con Vasja ha fatto un lavoro superbo, ha creato un personaggio che difficilmente dimenticherò; nonostante di solito faccio fatica a legare con le protagoniste femminili con Vasja ho provato subito una forte empatia. Mi è piaciuto il fatto che non sia la solita belloccia, anzi più volte viene specificato quasi il contrario perché Vasja ha tantissime altre qualità che la rendono unica; nel primo volume conosciamo una ragazzina ribelle e un po’ impaurita, nell’ultimo invece salutiamo una giovane donna impavida che lotta con tutte le sue forze per proteggere ciò che le sta a cuore. Vasja, così come anche altri personaggi, nel corso dei tre volumi hanno un interessante percorso di crescita, niente e nessuno è immune al cambiamento.

L’inverno della strega è un romanzo davvero avvincente, la conclusione perfetta di una trilogia davvero meravigliosa. Katherine Arden è riuscita a emozionarmi e farmi amare ancora di più la sua storia.

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Fanucci Editore per la copia omaggio

 

May the Force be with you!
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